Young Woman Holding Clock And Pointing at a mall

Chi ha tempo ….

“Pensate che il passato, solo perché è già stato,sia compiuto e immutabile?
Ah no! Il suo abito è’ fatto di taffeta’ cangiante, e ogni volta che ci voltiamo guardarlo,
lo vediamo con colori diversi.”

Milan Kundera

La società di oggi ci spinge alla velocità, al tener fede a un numero sempre maggiore di ruoli ed impegni, alla programmazione talvolta incalzante che si estende a varie aree della nostra vita, alla rincorsa di progetti e alle proiezioni sul futuro, più o meno prossimo.
Allo stesso tempo, proprio la frenesia che caratterizza la nostra vita quotidiana, conduce alla riflessione sulla dimensione del tempo, sulla sua preziosità.
Il concetto di tempo, riassume in sé il paradosso della coesistenza di una dimensione oggettiva e di una al contempo strettamente soggettiva.
Il tempo oggi viene costantemente misurato, scandito in ore, minuti, secondi, che dagli orologi sempre più tecnologici che siamo ormai abituati a portare, richiamano scadenze, impegni, momenti già definiti. Tuttavia, non vi è maggior soggettività di quella legata alla qualità dei momenti che segnano la nostra vita.
L’attesa di un esito, di un responso, di un esame o anche solo la risposta ad un messaggio che abbiamo inviato, ci fa sembrare lenti e rallentati i secondi che ci separano da ciò che ci aspetta. I giorni che precedono il tanto desiderato viaggio che abbiamo programmato da tempo, sembrano durare il doppio. Invece, l’uscita con un’amica, il concerto, una gita, una cena piacevole con il patner, sembrano letteralmente “volare” quando la piacevolezza conferisce fluidità e spensieratezza alle ore. Ma non è tutto, la soggettività della visione del tempo è anche legata alle due dimensioni del futuro e del passato.Il modo in cui viviamo oggi la quotidianità spesso è legato a quelle che sono le proiezioni e le aspettative che richiamano il futuro. In quest’ottica è bene non farsi eccessivamente condizionare e avvertire, così come accade quando si viaggia, che non è soltanto la meta o il fine che vogliamo raggiungere a meritare investimento e attenzione alla qualità, ma anche il percorso e il tempo presente, che attraverseremo per giungerete in quella direzione.
Per esempio, durante il proprio percorso di studi, spesso il diploma o la laurea sono visti come il “momento” più bello da voler raggiungere, per poi provare una forte nostalgia per tutti i momenti di condivisione, per il lungo tempo passato desiderando e investendo sulla propria crescita, che ha dato a quel tempo una qualità in sé, non soltanto legata al raggiungimento del traguardo.
Infine il nostro tempo oggi, tocca a sua volta le percezioni legate al proprio passato, aiuta a ridimensionare priorità, a rivedere emozioni e scelte.
Talvolta, vittime delle frenesia, tendiamo a rimandare e a mettere in secondo piano aspetti che in realtà rivestono per noi una valenza prioritaria. Passare del tempo con i propri famigliari,frequentare maggiormente gli amici, decidere di sposarsi o concepire un figlio, o anche semplicemente organizzare il viaggio che da tempo si desidera compiere. Come suggeriscono i proverbi che talvolta hanno in sé una buona dose di saggezza popolare, chi ha tempo, non aspetti tempo.
E’ importante non rimandare costantemente, proiettando soddisfazione e benessere in una dimensione futura.
Questo vale non solo in termini relazionali, ma anche rispetto alla possibilità di concedersi tempo per se stessi, da investire in attività piacevoli, che rispecchiano le proprie motivazioni e interessi e che permettano di coltivare la propria autonomia, e la possibilità di pensiero e consapevolezza… che ci aiuta a vivere con maggior pienezza anche il tempo che decidiamo di dedicare al lavoro, alla famiglia, e alle persone più significative.
Soprattutto per le donne, non sempre è’ semplice avere tempo sufficiente per la famiglia,per investire a pieno nel lavoro e da dedicare a se stesse e alle proprie passioni. Per questo ciascuna si confronta, in fasi di vita differenti, con scelte e considerazioni che danno sfumature differenti al proprio tempo, a ciò che è’ stato e ciò che ci si augura che verrà. Perché, citando il motto proposto da Michael Althsuler, se “la cattiva notizia è che il tempo vola, la buona notizia è che sei il pilota.”

Maria Monica Ratti

Maria Monica Ratti

Psicologa, Psicoterapeuta, Specialista in Psicologia Clinica e Psicoanalista di Gruppo IIPG. Professore a contratto presso la Facoltà di Psicologia dell’Universita’ Vita-Salute San Raffaele. Svolge attività clinica e di ricerca presso l’Ospedale San Raffaele e l’ Università degli Studi di Milano Bicocca

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